martedì 10 gennaio 2017

Blog gratis

Buon anno a tutti. Personalmente spero che veramente vada un po’ meglio di quello appena passato. Avevo una serie di problemi con la saluta e ad una certa età, quella è la cosa che inizia ad essere di una certa importanza. Non era niente di serio, ma la sofferenza c’era. I problemi con i denti si stanno protraendo anche in questo periodo. Per quanto riguarda il lavoro di webmaster, si lavoricchia. Ogni tanto capita la mancanza di stimoli e di periodi vuoti dove non ho piani precisi cosa e perché fare. Spesso mi perdo nell’operato non molto utile, così per far passare il tempo ed avere una scusa davanti a me stesso che sono ancora dentro.

Per risollevare il morale e la voglia di fare ho deciso di visitare la fiera dei giochi d’azzardo e strumenti finanziari online a Berlino, nella seconda metà di ottobre. La speranza era di vedere le novità sul campo messe dai gestori, ascoltare gli esperti del SEO e scoprire qualche nuovo spunto per ritrovare la direzione giusta e la creatività mancante. Il primo giorno una brutta sorpresa per quanto riguarda l’organizzazione della fiera: l’apertura tardava un ora intera. Siamo in Germania, mi chiedevo? All’inizio non conoscevo nessuno, ma il terzo giorno avevo già fatto un po’ di conoscenza. La gente interessante e simpatica, ma troppo legata al lavoro, nel senso che non ci sono altri temi sui quali si può chiacchierare con loro. L’utilità del viaggio era molto relativa. Aveva più valenza turistica, ho visitato per la prima volta la capitale della Germania, che lavorativa. Ho trovato uno nuovo sponsor  per il Forex, sul consiglio del mio sponsor attuale, ma l’esperienza per adesso non è molto positiva.

Molti di noi aprono i blog gratuiti, per garantirsi dei link verso i siti che ci appartengono. Io li chiamo di supporto. La cosa migliore sarebbe avere il dominio e il hosting proprio, ma questo costerebbe, e pertanto si va sulle soluzioni gratuite. Il problema è che non tutte sono buone, per vari motivi. Uno dei problemi è che il provider spesso interrompono il servizio e ci tocca trovare uno nuovo. A volte il sistema in automatico aggiunge un Nofollow ai link che inseriamo e questo non ci piace, ma ci può anche stare in quanto garantisce una diversificazione delle tipologie dei collegamenti (sembrerebbe il signor Google lo apprezza). A volte i collegamenti inseriti diventano un indirizzo dinamico, praticamente irriconoscibile.

Questo è il caso dei blog che ospita jimdo.com. Uno ci potrebbe dire che anche questo rientra nella differenziazione, e potrebbe essere accettabile. Proprio ieri ho chiuso un mio giornale informatico su questo host e la ragione principale era l’interfaccia poco comprensibile e controllabile. Prima avevo problema di entrare nel mio account: la forma contiene tutti i campi, indistintamente sia per la registrazione che per l’accesso. Ho provato con i vari browser, ma problema persisteva. Una volta dentro, questo problema avevo anche prima, non si riusciva a capire come inserire le fotografie nell’articolo. Alla fine sono riuscito a sistemare tutto, controllando bene. Nel pomeriggio, probabilmente avevo un’intuizione a proposito, riapro la pagina e le fotografie mancano. Tranne una, ma quella si vedeva solo a metà.

Stufo della faccenda ho deciso di cancellare il conto. Ci ho messo più di 15 minuti per capire come si fa. L’interfaccia non ha niente di intuitivo. L’unico approccio valido è provare a cliccare tutto e sperare di trovare quello che serve prima dell’ultimo tentativo: la sfortuna qui mette spesso il dito. Il blog di cui sto parlando era al suo terzo host; i primi due hanno chiuso e jimdo.com alla fine ho chiuso io. Adesso sono sul quarto tentativo. Ma non si diceva che non c’è due senza tre? Nella nuova era informatica sembra che dobbiamo cambiare anche i detti popolari.